Optometria e ottica in Germania


Riporto sotto l’esperienza lavorativa in Germania di Elena Marcato, che se n’è andata dall’Italia per lavorare. 

[Solo un mio commento, perché so che ci sono anche in ottica e optometria sedi di lavoro buone, sia in Italia, sia in Germania. Da un lato mi piace considerare che c’è buon lavoro per gli optometristi nelle cliniche mediche, in Germania o Italia. Dall’altro mi spiace che la soddisfazione professionale derivi dall’affiancamento al medico e non dalla propria specialità di assistenza, ad esempio di contattologia avanzata o di correzione di qualità. Molte vie e va bene così; dispiace che Elena sia una tra i molti/troppi giovani che se ne vanno dall’Italia in cerca di miglior fortuna. (AR)]

La mia esperienza in Germania è iniziata quasi subito dopo la laurea in ottica e optometria all’Università di Padova (nel 2018). 

Ho frequentato un corso intensivo di tedesco (circa 2 mesi) che mi ha portato dal livello A2 al livello C1. Conseguito questo attestato ho iniziato a inviare curriculum. 

Il saper parlare tedesco è davvero un requisito essenziale per trovare lavoro… Soprattutto se si lavora in un ottica o in una clinica oculistica (dove i pazienti che arrivano parlano tedesco o molto spesso dialetto tedesco). A secondo della regione in cui si è, c’è un dialetto diverso (come in Italia d’altronde)... anche se va detto che al nord è più frequente Hoch Deutsch (quindi il tedesco-tedesco).  L’inglese è naturalmente un plus che uno ha, ma senza il tedesco (almeno le basi) si verrà scartati quasi sicuramente.

Ho lavorato per due mesetti in un ottica vicino a Francoforte, ma il lavoro non mi soddisfaceva. Era un’impresa famigliare e, non avendo ancora esperienze nel campo optometrico se non il tirocinio obbligatorio durante il percorso di studi, facevo praticamente solo vendita e un po’ di montaggi di occhiali.  Paga quasi minima: 600 Euro/mese. 

Nel 2019, insoddisfatta, ho inviato un altro curriculum presso una clinica oculistica specializzata principalmente in chirurgia refrattiva (laser), operazioni di cataratta e lenti intraoculari.  Un’esperienza meravigliosa. Lì hanno davvero considerato il mio livello di studi, mi hanno formata step by step e assunta con un contratto normale a tempo indeterminato (e non da stagista). Davvero buon stipendio di base.  Mi occupavo di misurazioni (AutoRef, misuravo la pressione intraoculare, facevo OCT, FLA fluorangiografia, refrazione), prescrivevo ricette per gli occhiali, applicavo medicinali/gocce, ero addetta alla spiegazione dell’intervento + alla preparazione dell’operazione di cataratta, lavoravo in sala operatoria come “springer”, facevo da assistente all’oculista durante le visite.  Qui sono cresciuta davvero molto… e le conoscenze acquisite in campo medico sono state davvero vaste. 

Da Settembre 2021 lavoro in un’altra clinica privata. Mi sono trasferita per motivi privati e non perché l’azienda o il lavoro non mi piaceva. Di nuovo tempo indeterminato. Questa clinica è specializzata in iniezioni intravitreali, operazioni di cataratta, ortottica. Diciamo che è più una clinica-clinica, con pronto soccorso ecc. che una clinica estetica (come era l’altra). Il lavoro che svolgo è circa uguale… 

In ottica si lavorava dal Lunedì al sabato mattina, straordinari ovviamente non pagati, anche se gli orari di chiusura venivano molto rispettati. Pausa di un’ora, ma il negozio rimaneva sempre aperto. si apriva alle 9:00 e si terminava alle 17:30 circa.

In clinica ci sono straordinari, si lavorano ca. 38,5/settimana (dipende da contratto a contratto), dalle 8:00 alle 17:00. Pausa di 1 ora. Dal lunedì al venerdì mattina. 

Elena Marcato

[Spero sia un utile spaccato di una diversa possibilità lavorativa. Noto solo che uno stipendio base di ottico in Italia, terzo livello è ~1200€ cioè il doppio di quello ricevuto agli inizi da Elena; evidentemente il primo lavoro non fu felice. Noto peraltro che non ha scelto di sostenere la conversione equivalenza/equipollenza in Germania come Augenoptiker e che - grazie alla mobilità Ue per stabilirsi temporaneamente (come  dipendenti) non è necessaria "burocrazia". AR] 

©Anto Rossetti