Stanley Crossman, O.D., un ispiratore

Stanley Crossman è stato un ispiratore, qualcosa di ben diverso degli attuali influencer. Il suo modo di trattare gli argomenti a lezione ha permesso a molti di cogliere e scoprire una via nell’optometria, nel senso di una via che porta altrove, che apre orizzonti, che chiarisce le idee. E poi non era certo una personalità invadente o egotica, tanto meno invidiosa del successo altrui.

Ho conosciuto Stanley Crossman come docente (alla InterAmerican University - School of Optometry, Porto Rico) di Binocular Vision Anomalies e di Orthoptics. Una docenza metodica, approfondita, attenta ai particolari e sempre legata alla clinica, allo scopo. 

Crossman si laurea in optometria (O.D., Optometry Doctor) nel 1948 al Philadelphia College of Osteopathic Medicine (ora questo College non forma più in optometria), quella formazione in optometria continua nella Salus University - Pennsylvania College of Optometry

Poi Stanley conduce un proprio studio per 30 anni a Philadelphia/Pennsylvania e nel contempo sviluppa una famiglia. Diventa anche optometrista ospedaliero, un’avanguardia in quei tempi. Studia anche al Gesell Institute of Child Development (nel 1965), un centro di assoluta avanguardia.

Quando l’ho conosciuto (1984) in Porto Rico, era già docente e aveva lasciato l’attività privata (salvo poi rifare gli esami/board locali, per vezzo). L’Università InterAmericana di Porto Rico era nata pochi anni prima (1981) e a termine del primo ciclo quadriennale era appena stata accreditata; con il gruppetto di compagni di corso italiani, ritornando all’Università, credo per il nuovo anno, capitammo proprio nel mezzo della festa per l’accreditazione di tutto il personale della IAU-PR.

In seguito Crossman si trasferirà alla Nova Southeastern University in Florida, dove rimarrà come professore fino a fine carriera. Qui un suo ricordo sulla rivista della NSU.

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Nella foto sopra, Stanley Crossman, a Milano, stavamo andando a mangiare al ristorante Joia, uno dei migliori ristoranti vegetariani. Era un regalo...

Stanley Crossman è sempre stato vegetariano da quando ricordi, e c’entra con il suo approccio gentile, anche riguardo l’optometria: tecniche di valutazione ambientali (accomodazione e visione binoculare), nel rispetto dell’eredità culturale dell'optometrista Frederick Brock. Era vera avanguardia, fuori dal mainstream per chi si era laureato nel 1948 come Crossman. 

Stanley ci lascia il 2 Dicembre del 2011, viveva a Hollywood/Florida, e aveva 85 anni, trascorsi sempre in invidiabile forma per quel che ne so (l’ho sempre visto correre in riva al mare negli anni di studio) e sempre portando lenti a contatto morbide (era miope). Nel 2010 era venuto in Italia e ci aveva avvertito che sarebbe stata l’ultima volta...

Credo i suoi genitori fossero ebrei russi e che abbiano cambiato il cognome da Grossman a Crossman, una volta immigrati negli USA. Lo stralcio che segue è un censimento del 1940 a Philadelphia/Pennsylvania, che probabilmente lo cita. 

census 1940 pennsylvania Crossman

Molti suoi allievi, anche in Italia, lo considerano ispiratore. A una rapida ricerca su internet ho trovato alcuni omaggi QUI, QUI, QUI e QUI.

La sua eredità è riguardo l’Optometria funzionale. La funzionalità visiva al centro, più del dato e lontano dal valore standard, insomma la funzionalità della persona. Se Crossman parte da un’eredità di optometria comportamentale “analitica", dopo se ne allontana e il forottero è solo uno dei vari strumenti per ottenere alcune indicazioni e valori, ma certo non è il più importante. Non adotta più tecniche strumentali e analitiche, ma globali e ambientali.

Il VT era ancora Visual Training. Ora è frequentemente Visual Therapy negli USA, per affermare l’efficacia di tecniche e procedure tempo addietro accusate persino di ciarlataneria, che ora hanno ben più saldi fondamenti e diffusa utilità. Attivare funzioni, esercitare abilità, fare grande attenzione alla relazione accomodazione/convergenza: un positivo prossimale di 0,50D talvolta è troppo, diceva. E rideva delle lenti che “riducono” l’accomodazione per dare comfort: se fosse la “riduzione" dell’accomodazione che dà il confort, perché non dare un’addizione di 2,00D a un giovane? Lo chiedeva con il gusto del paradosso, ma non mi è mai parso insidioso né superbo, semplicemente aveva l’urgenza di comunicare le sue idee e riflessioni cliniche. 

Non aveva interessa alla produzione di scritti, e scriverà poco, alcuni articoli in spagnolo e koreano, grazie a qualche allievo che insisteva. Credo lo ritenesse un modo inadeguato per comunicare come fare optometria. Al contrario era un docente molto presente, molto concentrato sull’attività didattica alla quale dedicava davvero attenzione. Nella foto sotto tra alcuni studenti, dopo un seminario (aperto) all’Università di Padova nel 2010.

P1070802 crossman + studenti

Spero che l’eredità di Stanley Crossman - che è riuscita ad evitare la sovrasemplificazione di metodo - continui come filosofia, come approccio che ciascun (ex) allievo porta avanti, con riconoscenza e aggiungendo propri contributi, senza rigorismi che dopo poco diventano privi di senso e appesantiscono lo sviluppo e limitano le novità. Crossman era fieramente un clinico, non un ricercatore, e si dice che i clinici siano meno disponibili al cambiamento ma non era così.

Forse rende più chiaro lo stile di Stanley Crossman una considerazione verso gli ex-studenti (che fece a Bologna all'IBZ durante un seminario, era già a fine carriera, forse già Professore Emerito) che suonava più o meno così:

“Scusate, vi ho fatto perdere tempo, con tutte quelle tecniche, calcoli, ecc. Per arrivare a una diagnosi su accomodazione e visione binoculare e a una soluzione, bastano solo cinque test…” 

Chi c’era si ricorda bene quali erano. Ed erano (e sono) tutti a costo contenuto! (Fredrick Brock, citato dallo stesso Crossman, pare sostenesse che uno strumento che costava più di 100$ fosse uno strumento mal progettato.)

Con un bel ricordo.

Anto Rossetti, O.D.

Un profilo biografico dalla rivista The Visionary della Nova Southeastern University College of Optometry (NSUCO) in Florida. 

Click sull’immagine sotto per il testo completo.

Crossman immagine


©Anto Rossetti