Sulla professione di ottica, optometria, i laureati in fisica/ottica-e-optometria, l’ordine...

Purtroppo si tratta di un argomento ingarbugliato ma non insensato. Per cenni storici alcuni video

I laureati italiani in fisica/ottica-e-optometria (classe L-30) saranno professione sanitaria (previa iscrizione all’ordine dei fisici)? Sì (legge “Lorenzin”). 

Cos'è esattamente un professione sanitaria? Non è ben chiaro, perché ci sono ruoli molto diversi. Possono essere professioni sanitarie (generalmente intese): 1) tutte le professioni che si interessano di salute o regolamentate dal Ministero della Salute, ossia in modo generale (lo stesso Ministero vigila e include l’ottico, secondo una legge del 1999, ma con ambiguità interpretative); 2) solo alcune professioni "sanitarie-non mediche” con specifica denominazione di legge; 3) per assurdo c'è una corrente di medici che NON vuole essere professione sanitaria (ossia non vuole essere come “altre"). 

Quale sarà il ruolo professionale del laureato in fisica/ottica e optometria? Non è chiaro; definire le mansioni è cosa complessa, anche perché non deve sovrapporsi ad altre già previste.

Iscrizione al neonato (2018) Ordine dei chimici e fisici? Possibile per chi ha già operato, per almeno cinque anni (son previste varie condizioni) dopo la laurea in Scienze e tecnologie fisiche (L25 o L30) o forse con specifiche funzioni, fino alla definizione del regolamento (regole transitorie, inizialmente fino a marzo 2019, ma fino ad almeno tutto maggio 2019); dopo queste date o per chi non ha i requisiti “transitori”, ci sarà un esame di Stato gestito dall'ordine. (Revisione 2023: Su indicazioni di Ordini dei Fisici territoriali, questo significa che nessun laureato post giugno 2013 ha (attualmente) titolo per iscriversi in via transitoria all’ordine (deve dimostrare 5 anni entro il 2018).

Cosa cambia per i laureati che operano come ottico e optometrista? Nulla, possono continuare la loro attività; ma si attendono dalla Federazione e dagli Ordini chiarimenti sull’integrazione di funzioni. 

Questa legge Lorenzin si riferisce anche agli optometristi di cui alle ribadite sentenze della Cassazione e al codice Ateco/Partita iva in vigore? Non è chiaro, ma pare no. Certo è che gli optometristi erano già in attività regolare anche se non regolamentata molti anni prima della legge Lorenzin; MinSalute e Carabinieri-Nas lo sanno e lo includono nei propri atti. Certo è anche che i laureati in ottica e optometria, la disciplina di ottica e optometria l'hanno studiata. Certo pure che non hanno specifica abilitazione che però al momento non è richiesta.

L’Optometrista è come l’Ortottista-Assistente di oftalmologia? No, sono professioni diverse, per scopo, per formazione, per inquadramento e anche per fondamenti scientifici. L’optometrista svolge una professione non regolamentata (v. sotto) ma indipendente e in associazione con ottica. Ortottica è, invece, chiaramente regolamentata come professione di assistenza al medico e non indipendente. Si possono fondere le due professioni? Molto improbabile, al mondo gli esempi sono minimi, ma soprattutto dovrebbero cambiare entrambi i profili e dovrebbe nascere una nuova professione "ibrida".

(A scanso di equivoci... Optometria è regolare per la normativa generale. Ad es. la Legge 4/2013, che dà il quadro per migliaia di professioni che lo Stato chiama proprio così: Professioni non regolamentate, commenti qui.indipendente L’optometrista ha una professione , e in buona compagnia con altre migliaia di professioni in Italia, anche varie riguardo la salute. L’optometrista svolge la propria attività (codice Ateco 86.90.29, e paga le relative tasse) e lavora generalmente in associazione alla propria abilitazione sanitaria di ottico per le necessità delle persone riguardo la fornitura personalizzata del dispositivo ottico, solitamente necessario. Ne consegue che tutti gli optometristi italiani in attività sono anche ottici, ma non tutti gli ottici sono optometristi.)

Cosa c'entra la fisica con la professione sanitaria? Hermann von Helmholtz C'entra, perché tanti aspetti (ad es. la correzione ottica e varie misure) hanno una prevalente componente fisica, perché le ametropie non sono malattie, perché implicano il diretto contatto con la persona. Se si guarda al testo classico di , dovrebbe essere ben chiaro: è un manuale di fisica pratica/sperimentale, parla di visione, ametropie, accomodazione, motilità, colore... (e in vari punti è ancora attuale!). Per chi vuole approfondire: Helmholtz diventa medico controvoglia (e non si abilita completamente), perché studiare fisica era parso ai genitori un capriccio. Per fortuna poi riprende i suoi interessi sempre come fisico-fisiologo-psicologo ante-litteram. Insomma, Helmholtz è per l’optometria un modello ideale (proposta di Michael C. Barris, 1993).

Purtroppo, anzi per fortuna, optometria è originale e ha peculiare natura interdisciplinare:

fisica/ottica + biologia/fisiologia + psicologia/percezione/neuroscienze

La medicina non è essenziale per optometria, ma è in associazione alla fisiologia nel nostro contesto. Il “focus” di optometria è altrove. 

L'ambito unitario di ottica e optometria dovrebbe essere più fiero: dal XIII secolo l’ottica per veder bene è il nostro lavoro (si conosce poco, ma persino a fine del 1800 la medicina osteggia l’uso di occhiali e lenti…). 

Non avevamo dubbi: oftalmologia e optometria&ottica sono lavori diversi.

(questo è un post su Facebook del 19.4.2019, con variazioni). 


©Anto Rossetti